CONFRONTO CON RISPOSTE RACCOLTE FRA COLLEGHI

 

  1. Punti ritenuti essenziali per la costruzione del percorso didattico:

 

  1. Punti ritenuti essenziali per la costruzione del percorso didattico:

 

Un percorso deve comprendere una sintesi, gli obiettivi (non solo didattici ma anche educativi), gli approcci e metodi usati, le modalità di organizzazione del lavoro in classe e a casa degli studenti, i tempi, le tecniche e le strategie adottate dall'insegnante per attivare strategie di apprendimento (materiali e strumenti, modalità di organizzazione, riflessione critica dopo lo svolgimento in classe), verifica (degli obiettivi: conoscenze e competenze) e valutazione (criteri e modalità di correzione) commentando i risultati ottenuti, eventuale recupero (modalità di recupero per la classe o una parte di essa o solo per alcuni studenti sugli obiettivi o alcune delle conoscenze e competenze che dovrebbero essere state apprese

 

  1. Punti ritenuti essenziali per la costruzione del percorso didattico:

 

  1. Cosa si intende per chiarezza interna di un percorso?
  1. Per chiarezza del processo di apprendimento si intende, da parte dell’insegnante, la chiara e trasparente definizione, esplicazione e giustificazione degli obiettivi iniziali, delle strategie e delle metodologie di lavoro scelti. Da parte dei discenti, si intende la comprensione  dei succitati obiettivi e delle modalità di lavoro. La chiarezza con cui l’insegnante presenta il lavoro, dunque, favorisce la metacognizione e la motivazione negli studenti.

 

  1. L’insegnante deve creare una forma motivazionale ragionata in modo da far capire ai ragazzi cosa si sta facendo e perché in maniera lineare partendo da un’analisi prepedagogica.
  2. Le attività devono essere bilanciate e seguire una gradualità. Gli obiettivi devono essere chiaramente esplicitati  dall’insegnante e altrettanto chiaramente percepiti dagli studenti.
  3. Ogni fase deve essere comprensibile sia per gli alunni che per gli insegnanti.

 

  1. Al pari della coerenza, la chiarezza costituisce un elemento chiave attraverso il  quale il processo di apprendimento si esplica e si traduce in vari approcci, rispondenti alle necessità ed abilità cognitive tipiche di ogni singolo studente (emerse, queste ultime, alla luce di una attenta analisi degli stili cognitivi presenti nella classe)

 

  1. Chiarezza. L'insegnante deve esporre chiaramente in classe gli obiettivi e le richieste in modo da far capire cosa si sta facendo e perché. La chiarezza è riferita anche a chi deve valutare il compito.
  2. Per chiarezza si intende che gli alunni devono avere chiaro l'obiettivo/ gli obiettivi e gli steps da raggiungere, in altri termini questo potrebbe essere chiamato “patto formativo”che l' insegnante negozia con la classe. Anche se pare ovvio, ci sembra doveroso sottolineare che l' insegnante in primis deve aver chiaro che cosa vuole ottenere dalla classe

 

  1. Per chiarezza s'intende quando tutte le fasi della progettazione sono chiare, le finalità, gli obiettivi e le attività.

 

    1. Come si raggiunge la chiarezza?

Partendo dal presupposto che le attività devono essere coerenti con gli obiettivi, l’insegnante ha il dovere di ottenere chiarezza esemplificando in modo esaustivo ciò che presenta ai ragazzi in classe. Il rationale, cioè la logica che sta dietro una determinata strategia, deve essere sempre chiara ai discenti.

La chiarezza si ottiene:

 

 

La chiarezza si ottiene allorché l'insegnante ha ben acquisito e delineato tanto il percorso da seguire quanto gli obiettivi da raggiungere e gli strumenti da utilizzare, nonché il livello del target d'utenza.

 

6.   Cosa si intende per varietà di strategie e varietà di materiali e quali considerazioni vanno effettuate per progettare un percorso rispetto ai materiali e quali considerazioni vanno effettuate per progettare un percorso rispetto ai materiali?

E’ indispensabile la consapevolezza, da parte dell’insegnante, dell’esistenza stessa della varietà di strategie di insegnamento e apprendimento.

Per varietà di strategie e di materiali si intende, dunque, l’adeguamento degli stessi alle caratteristiche del percorso e agli stili di apprendimento dei discenti.

Diversificazione dei materiali proposti (dvd, musica, giornali, testi di varia natura, foto, internet...) e delle strategie utilizzate ( lavoro individuale, in coppia ed in gruppo) per venire incontro ai diversi stili di apprendimento ed anche alla ottimizzazione dell’uso di alcuni materiali.

 

L’utilizzo di strategie funzionali agli stili di apprendimento ed al livello dei destinatari fa si che il docente scelga metodi e approcci  diversi a seconda della classe cercando di non far annoiare i ragazzi né se stesso: giochi, role plays, realia, CD players, attività interattive.

i materiali utilizzati devono essere differenziati e stimolanti per gli studenti e per gli insegnanti;

le strategie devono adattarsi al livello della classe.

 

La varietà di strategie è molto importante per tutte. Le strategie si stabiliscono in base ai vari stili di apprendimento.

L' insegnante deve tener conto dei diversi stili di apprendimento adottati dei ragazzi, perciò deve variare le attività al  fine di coinvolgere tutti i discenti e metterli nelle condizioni di apprendere (nobody left behind). I materiali devono essere pertanto vari, motivanti e atti a stimolare la curiosità e il desiderio di apprendere.

 

S'intende la diversificazione di strategie e materiali in base al livello e alla competenza della classe e ai risultati che man mano sono stati raggiunti. Le meta-strategie sono comprese, esse sono quelle messe in atto dallo studente e su cui egli  riflette in un secondo momento.

 

  1. La completezza di un percorso didattico si definisce e si ottiene attraverso:

adeguatezza del numero, tipologia e varietà delle attività proposte agli obiettivi iniziali e alle esigenze dei discenti;

presa di coscienza delle possibili difficoltà di comprensione da parte dei discenti e adozione del cosiddetto metodo a spirale;

raggiungimento degli obiettivi attraverso le valutazioni in itinere e finale

 

  1. La completezza comporta il fatto di aver raggiunto tutti gli obiettivi usando compiutamente tutte le abilità.

 

  1. Un percorso didattico può dirsi completo quando prevede un punto di partenza conosciuto, obiettivi chiari e condivisi, il coinvolgimento delle quattro abilità, la possibilità di interagire con i diversi stili di apprendimento, verifica ed eventuale modifica del percorso programmato per modellarsi sul target di riferimento.
  2. Ci deve essere, in ogni fase, warm up, introduzione al tema, attività inerenti, feedback da parte dell’insegnante, compiti per casa assegnati, test ed eventuale attività di recupero.

 

  1. Per quanto riguarda la completezza, essa implica che il percorso consenta ai fruitori dello stesso di sviluppare strategie procedurali per acquisire competenza nelle quattro abilità di listening, reading, speaking and writing.

 

  1. Per completezza intendiamo che il percorso tratti tutti gli aspetti che ognuna di noi ritiene essenziali e che le attività previste comprendano sia la comprensione che la produzione scritte ed orali.

 

  1. Per ottenere la completezza di un percorso è necessario che le attività sviluppino la quattro abilità; comprensione scritta e orale, produzione scritta e orale.

 

  1. Per completezza s'intende quando gli obiettivi sono stati raggiunti stabiliti attraverso attività di valutazione e autovalutazione e se richiesto attraverso delle attività di recupero.

 

9.    Cosa sono le attività di recupero e che posto occupano nel percorso.

 

  1. Le attività di recupero occupano un posto di rilievo all’interno del percorso didattico e sono quelle attività che si propongono alla fine del percorso, dopo la verifica finale, per colmare le lacune dei discenti emerse sia durante le verifiche orali realizzate in itinere che durante la verifica finale. Perciò sono attività che non possono essere stabilite a priori e che vengono realizzate solo in caso di necessità. Le attività di recupero possono essere anche individualizzate in base ai bisogni effettivi di ogni singolo discente.

 

  1. Le attività di revisione e di recupero sono utilizzate in itinere e al termine della proposta didattica per  colmare divari e differenze nei tempi e nei modi dell’apprendimento e individualizzare, per quanto possibile, i percorsi.

 

  1. Le attività di recupero sono finalizzate al recupero delle lacune in modo da rendere omogenea la classe per poter proseguire le attività. Possono essere sviluppate in itinere come vero momento di apprendimento o alla fine di un processo didattico.

 

  1. Le attività di recupero (punto 7) servono per colmare eventuali lacune alla fine del percorso.

 

  1. L'attività di recupero riguarda la ripresa di punti non recepiti da uno o più alunni. Questa attività, che avviene alla fine dell'attività di pratica o produzione, nell'ultima fase, dovrebbe essere svolta in base alle esigenze dei destinatari e con materiali e metodi diversi rispetto a quelli usati in precedenza (visto che non hanno funzionato).

 

  1. Le attività di recupero servono, generalmente a fine percorso, a colmare le eventuali lacune emerse.

 

  1. Sono attività che permettono di recuperare eventuali lacune servendosi di strategie alternative. Si possono svolgere in itinere ma normalmente si svolgono dopo la verifica.